Come evitare l’overbooking aereo

Come evitare l'overbooking aereo

Abbiamo di recente parlato dell’overbooking aereo, quella pratica delle compagnie aeree di vendere più biglietti degli effettivi posti disponibili per tappare eventuali rinunce dell’ultimo minuto. Rinunce che puntualmente accadono ma che qualche volta, invece, non ci sono e finisce che qualcuno pur avendo pagato rimane a terra. Se non volete essere quel qualcuno ecco dei pratici consigli per evitare l’overbooking!

Anche se non viviamo più nelle caverne, e la tecnologia, l’evoluzione hanno fatto enormi passi avanti, per noi esseri umani il mondo resta ancora pieno di insidie. Un tempo questi ostacoli e questi pericoli dietro l’angolo erano rappresentati da bestie selvatiche, popoli invasori o gravi carestie e pestilenze.

Oggi, nel nostro Occidente, fortunatamente tutto questo non avviene più, ma esistono insidie di altro tipo e di differenti gravità. Con tutto quello che nella nostra epoca possiamo comprare e che provano a venderci, unito alla volontà di ognuno di noi magari di avere successo o alla ingenuità che ci porta a fidarci di persone sbagliate, finisce che la truffa è sempre dietro l’angolo. Anche in casi in cui non dovrebbe esserci, e in cui effettivamente non si tratta di una truffa vera e propria. Compriamo un biglietto aereo, direttamente dal sito della compagnia aerea, paghiamo, prepariamo le valigie, ci prepariamo in aeroporto – magari alzandoci anche molto presto al mattino o addirittura dormendoci, in aeroporto – e poi scopriamo di non poter salire su quell’aereo perché non c’è posto per noi.

Questa è la pratica molto ricorrente dell’overbooking aereo, ovvero l’azienda che vende più biglietti aerei di quanti posti disponibili ci siano su un determinato veicolo aereo. È un’operazione che viene svolta da tutti, per ogni singolo volo e che di solito rimane nascosta. Essa infatti si basa su dei calcoli precisissimi di probabilità, che analizzano i prodotti venduti e stimano quante saranno le rinunce su un preciso volo, e di conseguenza l’amministrazione della compagnia aerea decide quanti biglietti in più mettere a disposizione. Capita sempre, sarà capitato anche a chi legge o a qualche suo conoscente, che per motivi di lavoro o per altro siamo costretti a rinunciare a un volo chiedendo il rimborso o che addirittura il giorno stesso del volo non ci presentiamo per il classico imprevisto dell’ultimo minuto.

Le aziende lo sanno, e quindi per non rimanere con i buchi scoperti si preparano a vendere più biglietti di quelli effettivamente vendibili. Nella stragrande maggioranza dei casi non succede nulla, perché i calcoli probabilistici ci avevano azzeccato o avevano sbagliato calcolando meno rinunce di quelle che sono avvenute, ma altre volte possono sbagliare – del resto si tratta sempre di stime, anche se fatte con tecnologie e software precisissimi e molto costosi – e alla fine a quel volo non rinuncia nessuno o rinunciano meno persone di quelle previste. E qualcuno, per forza, deve rimanere fuori.

Un fatto globale

Conosciutissimo e virale divenne un caso specifico successo all’aeroporto internazionale di Chicago O’Hare, che vede coinvolti la compagnia statunitense United Airlines e un malcapitato passeggero, che addirittura con la forza fu costretto a non prendere un volo da lui prenotato e pagato. Questo fatto, ripreso e poi diffuso via web come spesso accade, fece molto scalpore e in tempi davvero brevissimi divenne virale, e visto in tutto il mondo e divenendo esempio per eccellenza del fenomeno dell’overbooking.

Tale pratica non accenna a diminuire, anzi continua a crescere così come aumentano tutti i danni e i problemi che il suo utilizzo comporta. Per esempio nel 2016 solamente in Italia 15.000 persone sono state costrette a rimanere a terra vittime dell’overbooking, e queste 15.000 vanno unite alle 500.000 del resto del mondo nello stesso anno. C’è di positivo che i diritti dei passeggeri sono tanti e sono forti, e il più delle volte è la stessa compagnia a rimborsare o prendere un altro volo disponibile al malcapitato cliente – che molto probabilmente comunque non sceglierà ancora quell’azienda.

Ma ad ogni modo, siccome è una situazione molto diffusa e comune, se non volete essere tra quei malcapitati e perdere il vostro volo ingiustamente, ci sono delle operazioni che potete fare per assicurarvi il vostro posto sull’aereo, posto che avete pagato (non importa quanto, importa che avete sborsato il vostro denaro.

Solida amicizia

La prima cosa da fare è avere la tessera fedeltà o comunque aderire ai programmi di frequent flyer messi a disposizione dalle compagnie aeree. I passeggeri aderenti a questi programmi e presentanti un abbonamento, che quindi dimostrano di sfruttare spesso i servizi di tale azienda, rischiano molto meno e c’è l’ulteriore vantaggio di avere una tessera punti e qualche premio.

Un sacrificio in più

Può sembrare scontato, ma la scelta dell’ora del volo aiuta a non rimanere a terra. Infatti è meglio evitare di volare negli orari più affollati (quindi tarda mattinata e pomeriggio), partendo la mattina molto presto o la sera. È vero, è uno sbattimento molto grande, ma pensateci: lo è di meno che vedersi negare di salire su un aereo pur avendo biglietto regolarmente pagato. Le statistiche infatti indicano che in pochi sono così volenterosi da volare al mattino presto, e quindi ci sono molte più probabilità che ci sia l’overbooking. E poi nelle ore di punta ci sono molti più ritardi e cancellazioni, che quindi aumentano la richiesta di voli successivi.

Spesa maggiore, garanzia migliore

È vero che già un viaggio può essere molto costoso, e che risparmiare almeno sul biglietto fa comodo. Ma fidatevi, non comprate sempre il biglietto più economico perché sono i primi ad essere soggetti all’overbooking, mentre chi acquista biglietti più costosi ha meno probabilità di essere lasciato in disparte. E questo naturalmente non per classismo delle compagnie aeree, ma perché i biglietti economici sono molto più venduti.

Giocare d’anticipo

Altra mossa d’anticipo per evitare l’overbooking è fare il check in presto e arrivare puntuale o con molto anticipo al gate. Forse per premiare queste persone, infatti, le compagnie aeree penalizzano i più ritardatari e quelli che hanno aspettato a fare il check in. Insomma, più si è organizzati e precisi e meglio è.

Il bagaglio è nostro amico

Torniamo ancora al discorso del risparmiare sul viaggio: molte persone non imbarcano il bagaglio perché costa di più, ma proprio il bagaglio imbarcato può essere la salvezza. Tra le vittime maggiori dell’overbooking ci sono quelli che hanno solamente il bagaglio a mano e anche in questo caso la risposta alla domanda “come mai?” è molto ovvia: si perderebbe un sacco di tempo e sarebbe molto difficile per l’azienda cercare e trovare il bagaglio destinato alla stiva.

L’unione fa la forza

Ultimo consiglio per evitare l’overbooking è quello di viaggiare in compagnia. Avere un’altra persona con sé aiuta, mentre i minori e i disabili giustamente hanno una maggiore protezione, e piuttosto si preferisce penalizzare altri i cui danni sarebbero più lievi. Anzi molte compagnie aeree hanno proprio dei regolamenti specifici per quanto riguarda le categorie appena descritte, che sono praticamente gli ultimi a vedersi rifiutato l’imbarco.

Quindi l’overbooking è sempre dietro l’angolo, può accadere per qualsiasi volo ma viaggiando con maggiore consapevolezza consente di viaggiare meglio e in maniera più tranquilla. Se seguirete questi consigli, ridurrete le possibilità di essere lasciati a terra.

Author: Staff
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