Uno studio condotto dall’International Council on Clean Transportation ha affermato che nella maggior parte dei casi i viaggi in aereo non sono una minaccia per l’ambiente. Bisognerebbe, però, cercare di capire quali sono i viaggi di piacere che potrebbero essere evitati prendendo un altro mezzo di trasporto. In America le impronte di carbonio non sono generate in maggioranza dai viaggi che vengono fatti in aereo.
Il gruppo di attivisti chiamati Fridays for Future ritiene che i viaggi in aereo, soprattutto quelli di corto raggio, potrebbero essere evitati. Ogni viaggiatore dovrebbe domandarsi se è realmente necessario prendere l’aereo. Sicuramente, le compagnie low cost e i prezzi quasi sempre più alti dei treni, rendono la scelta dei passeggeri unilaterale. L’aereo è quasi sempre l’opzione più economica ma, soprattutto, la più veloce.
Il 12% degli americani che fanno più di 6 viaggi andata e ritorno ogni anno sono responsabili dei due terzi di tutto il traffico aereo americano. Facendo qualche calcolo veloce se tutti viaggiassero come questi frequent fliers americani, l’emissione globale di carbonio arriverebbe al 60%. Per fortuna, non tutti i viaggiatori americani usano l’aereo come mezzo di trasporto o, comunque, in generale non si spostano così tanto.
Comunque secondo alcuni studi, l’America è la nazione con il numero più alto di emissione di carbonio dovuta proprio ai viaggi per lavoro. Nel 2018, i voli partiti dagli aeroporti americani hanno emesso il 24% di CO2 globale. Al secondo posto c’erano gli aeroporti della Cina con il 13%. L’Inghilterra, invece, aveva come percentuale solo il 4%.
A questo punto, la domanda sorge spontanea. Forse, allora, dovremmo tutti fare come Greta Thunberg e prendere mezzi di trasporto alternativi anche per arrivare in America? Voi lettori che cosa ne pensate?
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