La Rimini che non ti aspetti

La Rimini che non ti aspetti

Borgo San Giuliano - Rimini

Nell’immaginario comune Rimini è la città della Riviera romagnola per eccellenza, dei divertimenti, dell’estate e nient’altro. Ma la storia di questa cittadina costiera è molto lunga ed è tutta racchiusa nel suo centro storico: una piccola perla al confine tra il Nord e il Centro Italia che se ben visitata può ammaliare chiunque.

Solo divertimento?

Che a Rimini ci si diverta non è certo una falsità, grazie ai tantissimi locali e alla cordialità delle persone. Ma pensare che sia solo questo è estremamente riduttivo, visto che la città ha un bellissimo centro storico con quartieri suggestivi, piazze d’arte piene di vita e di splendore.

La storia di questa città romagnola è molto antica e questo è un fattore che, unito alla posizione geografica, al clima favorevole, alla cucina tra le più apprezzate del paese, la rende una città perfetta da vivere a 360°

Rimini era un insediamento Gallico conquistato dai Romani, noto come Ariminum che nei secoli divenne uno dei centri più importanti dell’Impero Romano: da qui infatti partivano arterie fondamentali dell’Impero, come la Via Flaminia che la collegava a Roma e la Via Emilia verso Piacenza e Pavia.

In seguito fu un crocevia di popoli, anche se la Dinastia che la rese nuovamente grande almeno per un certo periodo fu quella dei Malatesta, Signori originari di Verucchio (oggi nella provincia riminese), che portò qui gli artisti rinascimentali più importanti del tempo, come Piero della Francesca.

Questo insieme di popoli ha lasciato tante testimonianze, che si vedono tutte negli splendidi monumenti della città. Se non vi aspettavate tutta questa cultura a Rimini, adesso è il momento per scoprire qualcosa di più.

Il Tempio Malatestiano

Tappa obbligata della “Rimini culturale” è il Tempio Malatestiano, il cui nome è legato a quello del famosissimo architetto Leon Battista Alberti, autore della struttura e dell’esterno; ma al progetto collaborarono anche Piero della Francesca, Agostino di Duccio, Vasari e Giotto (riguardo a quest’ultimo, i suoi dipinti sono ovviamente antecedenti alla Chiesa come la conosciamo oggi e risalgono alla Chiesa sui cui resti sorge il Tempio).

Il Tempio fu fortemente voluto da Sigismondo Pandofo Malatesta come esempio di magnificenza della sua casata. Prima dei lavori di restauro finanziati dal Signore di Rimini era una chiesa francescana piena ancora di simboli e riferimenti addirittura pagani.

L’edificio è rimasto incompiuto a causa della perdita di fortuna di Sigismondo, che fu sconfitto dal rivale di sempre, Federico II di Montefeltro, signore di Urbino ma nonostante questo è un gioiello di rara bellezza. Tra l’altro, la non compiutezza pare un fil rouge della regione visto che anche la Basilica di San Petronio, Duomo di Bologna, è rimasto incompiuto. Entrambi dovevano essere molto più grandi e maestosi di come sono ora.

L’Arco D’Augusto, la Domus del Chirurgo, La Pigna

Non solo il tempio, ma tutto il Centro Storico è altamente suggestivo, un concentrato di bellezza e storia. Passeggiando per le vie cittadine ci si imbatte nell’Arco d’Augusto, uno dei più antichi archi romani conservati tra l’altro contaminato di architettura medievale (lo testimoniano i merletti in mattone sopra la parte bianca in pietra d’Istria).

Sempre romana è la Domus del Chirurgo, una scoperta molto recente sita in Piazza Ferrari così chiamata perché apparteneva ad un Medico: nella casa romana è infatti presente una stanza adibita ad “ambulatorio” in cui ci sono degli arnesi, degli arredi e ovviamente degli stupendi mosaici.

Concludono il percorso romano Piazza Tre Martiri, l’antico foro della città e, più in là, alla fine di Corso d’Augusto, il Ponte di Tiberio, ponte in piedi da 2000 anni iniziato dall’Imperatore Augusto nel 14 d.C. ma terminato sotto il regno del suo successore Tiberio. Il ponte segna proprio l’inizio della Via Emilia.

Di epoca medievale e rinascimentale è Piazza Cavour, la maggiore delle piazze riminesi, in cui ci sono il Palazzo dell’Arengo, il Palazzo Comunale – ottimi esempi di architettura medievale – il Palazzo del Podestà ma soprattutto il maestoso Teatro Amintore Galli, restaurato nel 2018 dopo oltre 70 anni dalla sua distruzione durante i bombardamenti della Seconda Guerra Mondiale.

Da Piazza Cavour si accede a un edificio forse tra i più particolari di tutta la città: la Vecchia Pescheria, luogo magico in cui cogliere la vera essenza di Rimini. Un tempo una chiesa, di cui rimane la divisione in navate e un mosaico tardo romano o forse bizantino, è un luogo pieno di vita in ogni ora e in ogni giornata, dove sorgono i nuovi locali e pub, e dove ci si può fermare a chiacchierare con amici e conoscenti nei banchi di pietra che in tempi remoti serviva per vendere il pesce fresco.

Il coloratissimo Borgo San Giuliano

Uno scorcio unico di Rimini è borgo San Giuliano, un luogo sacro perché è qui che ha avuto i natali il regista Federico Fellini, forse il regista italiano più famoso del mondo. È un quartiere molto antico, una volta fuori dalle mura della città e le sue tipiche casette colorate e decorate ospitavano i pescatori che a pochi metri di distanza tenevano le loro barche.

Un borghetto stranamente silenzioso che profuma di storia, mentre gli splendidi murales con cui sono decorati i muri delle case sono un omaggio al grande regista che tra l’altro riproducono alcune scene dei suoi film più celebri: qui sicuramente gli appassionati di cinema possono sbizzarrirsi a indovinarle.

Il tour di Fellini

Visto che si è parlato di Fellini, una piccola idea per gli appassionati di cinema e del regista riminese, soprattutto in questi ultimi tempi di riqualifica dell’intero centro storico in cui sta sorgendo anche un Museo interamente dedicato al famoso regista.

Comunque, si parte da San Giuliano e dai suoi graffiti per toccare tutti i luoghi ricordati dal regista nei suoi film e in particolar modo in Amarcord. Questo significa ovviamente stare a Rimini per diversi giorni, ma intanto si possono selezionare quelli più significativi.

Uno dei luoghi felliniani per eccellenza è Piazza Cavour, che appare come luogo d’incontro ne I Vitelloni così come la spiaggia specialmente in autunno e in inverno, con le nuvole basse e la nebbia che rende tra l’altro Rimini quasi un unicum tra le città marittime.

Ancora si può andare in bicicletta tra le vie che uniscono Piazzale Fellini, non a caso dedicato al grande regista, a Piazza Marvelli: infatti, ognuna di queste piccole strade porta il nome di uno dei suoi fil. Ma Piazzale Fellini stessa è un luogo molto famoso e suggestivo, per via del Grand Hotel che appare – pur modificato – nella stessa pellicola Amarcord e la stupenda Fontana dei Quattro Cavalli, simbolo della Belle Epoque in grado di ammaliare in ogni tempo.

C’è poi Castel Sismondo, il Porto Canale e poi Piazza Tre Martiri, tutte che compaiono pur con le loro modifiche da “ricordo onirico” nei film del regista. Tra l’altro nel bar Da Rossini, Federico Fellini – di cui proprio quest’anno si celebrano i 100 anni dalla nascita – giocava a boccette con i suoi amici.

Author: Staff
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