Sei curioso di scoprire la Barbagia? Vuoi conoscere la parte più selvaggia della Sardegna? Leggi l’articolo e scopri le bellezze di Nuoro.
Un territorio molto variegato che comprende valli, montagne, altopiani e anche una parte di costa con splendide grotte ed insenature. Queste sono tutte le bellezze di Nuoro.
Parti con noi alla scoperta delle meraviglie meno conosciute.
C’è chi, sbarcando ad Olbia, si dirige verso ovest, verso la Costa Smeralda, la Gallura e l’arcipelago de La Maddalena. E chi, invece, preferisce scendere lungo l’orientale sarda, la strada costiera che porta a Cagliari: tre-quattro ore di puro piacere per i motociclisti e gli show traveller, che possono ammirare
Nuoro, definita l’Atene della Sardegna, è la capitale della Barbagia, città natale di molti scrittori, poeti, scultori e fotografi prima fra tutti il Premio Nobel per la letteratura Grazia Deledda che, nel 1894, la descrisse così. “ E’ il cuore della Sardegna è la Sardegna stessa con tutte le sue manifestazioni”.
La città, culla d’arte e di cultura, è appollaiata su un altopiano granitico protetto dal Monte Ortobene e gode di una vista spettacolare sui:
Il suo centro storico è un concentrato di opere artistiche, architetture, tradizioni suggestive e scorci poetici. Visitarla significa immergersi in un’atmosfera unica, quasi senza tempo e ogni stagione è perfetta a patto che si scelga di scoprirla a ritmi lenti e rilassanti.
Si fa un tuffo nel passato ripercorrendo gli stretti vicoli ricoperti di ciottoli, fra:
Séuna, un tempo dimora di contadini e artigiani, e Santu Pedru, che ospitava pastori e proprietari terrieri, sono i quartieri storici dove ha sede il Museo Deleddiano, casa natale della scrittrice, con:
Il Museo è sito in corso Garibaldi, da sempre fulcro della vita sociale nuorese con negozi, ristoranti e caffè storici. A pochi passi possiamo visitare l’antica chiesa delle Grazie e la maestosa cattedrale di Santa Maria della Neve, pregievole monumento del XIX secolo realizzato secondo il gusto neoclassico.
Meritano attenzione l’altare maggiore e gli affreschi del soffitto, insieme all’imponente dipinto da Alessandro Tiarini che raffigura la Deposizione di Cristo. Sula stessa piazza si affaccia il Museo Ciusa che espone le sculture di Francesco Ciusa, premiato alla Biennale di Venezia nel 1907. Ad un altro illustre nuorese, invece, è dedicata la piazza monumento Sebastiano Satta, in stile minimalista con alcuni inserti che richiamano il territorio e la specificità del paesaggio sardo, come le riproduzioni in bronzo dei massi granitici del monte Ortobene, visibile sullo sfondo.
Da qui bastano pochi minuti a piedi per raggiungere il Museo d’Arte di Nuoro (Man) che ospita mostre temporanee internazionali e permanenti di artisti sardi del XX secolo (da Antonio Ballero a Giuseppina Biasi, da Francesco Ciusa a Costantino Nivola). Interessante anche il vicino Museo Etnografico che espone uno spaccato della cultura tradizionale, materiale e immateriale, con:
Per ammirare dal vivo i costumi tradizionali, il nostro consiglio è quello di partecipare alla Sagra del Redentore, che si svolge l’ultima domenica di agosto e che mette in scena una sfilata di gruppi folk provenienti da tutta l’isola.
Durante la celebrazione, i fedeli si recano in pellegrinaggio dalla città di Ortobene, dove si erge la statua del Cristo Redentore a circa 1.000 metri d’altitudine. Indipendentemente da questa festa, vale la pena di raggiungere fino in cima il monte simbolo della città, che Deledda chiamava “l’anima nostra”.
Un rilievo di massa granitica, costellata da torrioni e pinnacoli, è considerato un patrimonio naturale da tutelare. Le sue foreste e le sue rocce sorgevano i villaggi medievali come quelli di Gortove e Séuna, Oggi, è un angolo naturale di grande fascino con boschi, meta ideale per appassionati di escursioni.
Dalla cima si possono godere alcuni dei più belli belvedere di tutta la Sardegna, come ad esempio, quello sul monte Corrasi di Oliena in direzione Supramonte, verso il Gennargentu e il mare.