Storie di viaggio: intervista a Gianluigi Rozza

Gianluigi Rozza Intervista Alitalia

Gianluigi Rozza è un frequent flyer. Viaggia moltissimo, per lavoro e per piacere. Abbiamo deciso, quindi, di intervistarlo e scoprire insieme a lui qualcosa di più sui viaggi in aereo.

Chi é Gianluigi Rozza?

Gianluigi Rozza
Gianluigi Rozza

Ho 39 anni, sono docente e ricercatore alla SISSA, Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati di Trieste. Ho passato 12 anni della mia vita all’estero tra Losanna e Boston, subito dopo la laurea in ingegneria aerospaziale al Politecnico di Milano.

Di cosa si occupa e per lavoro quanto viaggia?

Mi occupo dello sviluppo di metodi numerici per le scienze applicate e l’ingegneria per simulare modelli matematici complessi al calcolatore. Sono un esperto di metodi numerici per i fluidi che si applicano agli aerei, alle navi, ma anche al sistema cardiovascolare umano e all’ambiente. La ricerca oggi è cooperazione, networking: la dimensione del viaggio è importantissima. Bisogna muoversi e rapidamente. Chi sta fermo è perduto. Dirigo un progetto del Consiglio Europeo delle Ricerche (ERC) e l’attività di disseminazione e collaborazione è cruciale. Quindi viaggio molto, sia in Europa (non solo nelle capitali) sia nel globo. Ogni settimana. Alla SISSA inoltre ho la delega della direzione per il trasferimento tecnologico e i rapporti con le imprese. Anche in questo contesto si viaggia parecchio.

Viaggia spesso in aereo? Quanto è più comodo di altri mezzi?

Uso l’aereo ogni volta che le distanze lo richiedono, ma sono anche un viaggiatore ferroviario, soprattutto sulla Torino-Trieste, sulla Milano-Roma e sulla Milano-Ginevra/Zurigo, più raramente sulla Trieste-Roma, dove preferisco l’aereo.

L’aereo ha accorciato le distanze intercontinentali e ci permette di raggiungere le Americhe o l’Oriente dall’Europa in una decina di ore. Da passeggero in aereo (e in treno) ci si può dedicare ad attività diverse: studio, lettura, pianificazione, relax…tutte attività che non si possono fare quando si ha la responsabilità del mezzo da condurre.

Gianluigi Rozza Intervista Alitalia

In tanto viaggiare, quante cose possono capitare. La curiosità ci ha preso e abbiamo voluto chiedere al dott. Rozza cosa gli è capitato durante le sue esperienze.

 

Ci racconta qualche aneddoto allegro? Un’esperienza iniziata male ma finita bene?

Ricordo con affetto le partenze natalizie, per il rientro da Boston a casa negli anni 2006-2008, in piena bufera di neve il B767 Alitalia (volo AZ619 su Malpensa all’epoca) si levava in volo stracarico in mezzo a montagne di neve. Mi sentivo già a casa. Ed erano decolli emozionanti.

Un altro ricordo. Viaggiavo con i miei su Boston. Volo cancellato da Malpensa. Riprotetti su Washington da Milano, era poi previsto un volo interno Washington-Boston. A Washington cambiammo anche aeroporto. Io fui indirizzato ai banchi US Airways con un voucher, i miei verso United. Era domenica tardo pomeriggio e i pendolari si riposizionavano per la settimana. Quindi voli pieni. Non sapevo però che il volo era lo stesso dei miei in codesharing. Persi il contatto con i miei genitori, che non riuscirono a prendere il volo per l’affollamento ai loro banchi check-in. Per un errore dell’addetto ai banchi ricevetti la carta di imbarco di mio padre (che ha le stesse iniziali del nome) e mi accorsi solo all’imbarco del pasticcio. Tutto si sistemò con le dovute spiegazioni e verifiche. Io mi imbarcai con il nome giusto e i miei arrivarono con un altro volo un’ora dopo. I miei continuarono a volare sulle tratte intercontinentali e non furono traumatizzati. Per me disarmante.

E qualcosa di più pauroso?

Da paura non ne ho, per fortuna. Nell’estate del 2006 fui comunque coinvolto nei pesanti disagi durati diversi giorni per l’allarme terroristico che portò all’interdizione dei liquidi a bordo. Mi trovai bloccato a Boston e a Parigi. Disagi ne sono successi per ritardi, guasti, meteo, bagagli che non mi hanno seguito. E’ normale. Scampai invece i disagi del blocco dei voli per la nube generata dal vulcano islandese. In quei giorni però vidi i disagi viaggiando sui treni Eurocity tra Italia e Svizzera. C’era chi attraversava l’Europa in treno da Roma a Londra!

Le è mai capitato qualcosa di incredibile, invece?

Per ora tutto quello vissuto aveva basi razionali. A parte magari trovarmi vicino il mio calciatore preferito o qualche personaggio del mondo dello spettacolo, della politica (molto spesso), della finanza. Con qualcuno intavolo anche qualche discorso. Rimango sempre colpito invece quando incontro conoscenti nei vari hub (Roma, Parigi, Amsterdam), questo sì…..è molto bello. Non solo, viaggiando spesso si rivedono equipaggi, addetti, etc. Tutto questo aiuta a creare un senso di familiarità al viaggio.

Con tanta esperienza non potevamo esimerci dall’interrogare il dott. Rozza su cosa fosse necessario consigliare a chi fosse pronto a partire.

 

Cosa guarda prima di prenotare un volo?

Adesso ammetto che guardo anche ai servizi al contorno (lounge, riprotezioni, connessioni veloci, schedulato, aeroporti). Al momento quindi volo Skyteam come frequent flyer Alitalia. La fidelizzazione è importante, si è tenuti in considerazione e in caso di disagi posso sempre attivare il mio ufficio mobile in qualche lounge.

Che consigli darebbe a un viaggiatore alle prime armi, prima di prenotare un volo?

Dipende dalle sue esigenze. Prima di prenotare faccio un’analisi sui motori di ricerca per vedere prezzi, compagnie, tratte, poi scelgo. Di solito il pre-screening lo faccio qualche giorno prima, elaboro e poi prenoto. Difficile prenoti un volo d’impulso. Cerco di ottimizzare la mia agenda, il luogo di partenza, ect. Cerco di fare durare i miei viaggi il meno possibile.

 

E del viaggiare con gli aerei, cosa pensa il nostro intervistato? Viaggiare è solo piacere o c’è anche qualcosa di più profondo.

Gianluigi Rozza Intervista Alitalia

Viaggiare spesso é faticoso? Oppure può rivelarsi un’esperienza interessante da vivere?

A me piace viaggiare, ma i viaggi vanno preparati, organizzati e questo costa anche fatica e concentrazione. Il viaggio in sé è un’esperienza molta affascinante e appagante, di scambio culturale e umano. A bordo o negli aeroporti comunque i frequent flyer si riconoscono da tante cose e credo vada la pena analizzare questa “figura” da un punto di vista sociologico: vivono in aeroporti e aerei… di fronte ai disagi sono le persone più tranquille (di solito).

Un’ultima domanda prima di salutarci. Viaggiare per lavoro, quanto aiuta a crescere?

Viaggiando anche spesso da solo si pensa molto, si osserva molto e credo che il continuo confrontarsi con realtà diverse ci arricchisca molto. Viaggiare in compagnia è diverso, ci si isola dal contesto e le nostre attenzioni vanno alle persone con cui si viaggia.

Uso il viaggio per pianificare il mio lavoro. Prendere decisioni meditate.

Quante riflessioni durante i voli transatlantici notturni verso l’Europa con cieli stellati mozzafiato o in andata sulle distese di ghiaccio della Groenlandia. Per non parlare di quando si vola nell’emisfero australe. Io dormo pochissimo, ma contemplo molto gli spettacoli che la natura ci regala anche con la testa tra le nuvole.

Sappiamo di Gianluigi Rozza che è un cliente affezionato di Alitalia. Ma la nostra compagnia aerea di bandiera non è certo in salute.

Gianluigi Rozza Intervista Alitalia

Parlando di compagnie aeree, sappiamo che Alitalia non naviga in buone acque. Lei cosa pensa della compagnia di bandiera?

Io cerco di viaggiare con Alitalia e con orgoglio sono Alitalian da sempre (il numero della mia tessera millemiglia inizia con tre zeri…). L’affetto da Italiano per Alitalia è innato. L’Italia ha bisogno di una compagnia forte, sana, che sappia degnamente interpretare i bisogni di mobilità del sistema Paese, siano professionali, famigliari o turistici. Non mi voglio trasformare nel classico “commissario tecnico della nazionale” e dare consigli da CEO. E’ chiaro che la riflessione va fatta e va approfondita pensando al sistema aeroportuale nazionale e al nostro posizionamento geografico. Un hub a Roma ci favorisce verso Africa e Sud America e Mediterraneo, forse non così tanto verso il Nord America. Nel Mediterraneo avremmo un bacino naturale di riferimento, ma sono state altre compagnie a beneficiarne al momento e c’è molta instabilità politica. Quello che vedo e soffro è una costante diminuzione della flotta e del volato. L’annoso enigma “troppo piccola per essere grande e troppo grande per essere piccola”. Io auguro i migliori auspici alla compagnia perché perderla come major, confinata con un ruolo marginale, sarebbe disastroso a livello di sistema Paese. Abbiamo bisogno di mobilità garantendo una certa massa critica. Quello che mi spaventa è la forte stagionalità della domanda e dell’offerta. Mi dispiace pensare che la prima alleanza dei cieli in Europa fu proprio quella di Alitalia con KLM negli anni 90, naufragata. Una grande intuizione. Peccato.

Lei che viaggia molto, nota gap tecnologici tra italia ed estero, nel settore degli aeromobili?

Ho una lieve percezione che gli investimenti in IT in Italia per dare le informazioni in tempo reale ai viaggiatori si stiano gradualmente sviluppando e diffondendo, forse con un po’ di ritardo, che spero sia colmato al più presto. Trovo per esempio comunque molto migliorato l’aeroporto di Roma Fiumicino. Per il resto non trovo molte differenze: la divisione è tra hub e aeroporti della provincia europea.

 

Prima di salutarci, un ultimo breve consiglio. I disagi capitano a tutti, ma chi viaggia moltissimo potrà sicuramente darci qualche consiglio interessante su come comportarsi.

 

Infine, capitano spesso disagi? Quali, ad esempio, le sono capitati piú spesso? Come risolverli al meglio?

Succedono, sono inevitabili, con tutte le compagnie aeree e ferroviarie e non siamo messi così male in Italia, credetemi.

Spesso questi disagi sono dovuti a cause meteorologiche, che ammetto, temo ancora (sono comunque un ing. aeronautico). Ci si mette il cuore in pace e si aspetta. Possono succedere anche guasti, etc. Sui tanti voli che faccio sono di impatto minimo (per ora).

 

PS: Ho meditato a queste domande a bordo del volo AF356 Parigi-Toronto, B777-200 F-GSPD

Author: Staff
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